Cosa succede se il cliente di un albergo subisce un furto di preziosi che custodiva nella camera?
L’albergatore ne risponde ed in quali limiti?
Questi sono i quesiti a cui ha risposto una recente sentenza della Cassazione che ha deciso su di un caso di furto di denaro e gioielli subito da un ospite di un complesso alberghiero. Il cliente aveva richiesto l’integrale risarcimento pari al valore dei beni sottratti, ma la Suprema Corte, confermando la decisione della Corte d’Appello, ha limitato l’importo utilizzando il parametro previsto dall’art. 1783 del Codice Civile.
La norma prevede la responsabilità dell’albergatore per ogni deterioramento, distruzione o sottrazione delle cose portate dal cliente in hotel, ma stabilisce un limite di valore che è costituito da un importo pari a cento volte il prezzo dell’alloggio per giornata, quindi, se il costo della camera è di Euro 100,00 giornaliere, il limite per il risarcimento è Euro 10.000,00.
Tale limite non sussiste e, quindi, il gestore è tenuto all’integrale risarcimento quando il furto è dipeso da colpa propria o dei propri dipendenti o quando i preziosi siano stati consegnati in custodia all’albergatore stesso.
Il cliente, certo, non ha alcun obbligo di consegnare in custodia all’albergatore gli oggetti di valore, ma,se non lo fa, deve essere ben conscio che, in caso di furto, potrà ottenere al massimo un importo pari a cento volte il prezzo dell’alloggio per giornata, salvo che non fornisca puntuale prova di una specifica colpa dell’albergatore, colpa che abbia reso possibile il furto, come, ad esempio, il tenere sfornita la reception di personale di portineria, così da consentire l’ingresso di estranei nella struttura alberghiera senza alcun controllo.
Concludendo, se in viaggio avete cose molto preziose al vostro seguito non limitatevi a porle dentro la cassaforte della camera, ma pretendete che l’albergatore prenda direttamente in custodia i beni, cosicchè, in caso di furto, potrà essere richiesto il risarcimento integrale del valore degli stessi.